Equinozio di primavera; il passaggio di consegne verso la stagione della rinascita

Chi celebra l’Antichità nella sua storia e nel fascino dei suoi mobili, arredi e suppellettili, non può non osservare un fenomeno che riguarda per l’appunto il passaggio tra le stagioni. Da sempre il tempo è un osservato speciale nelle mappe, nei quadri e negli arredi di diverse epoche e periodi storici. Anche le collezioni di Serafini Antichità si predispongono dunque a questa fase che porta nuove expo in linea con i periodi dell’anno che si susseguono.

L’equinozio di Primavera è uno degli eventi astronomici meno rari (avviene due volte all’anno), ma è sempre un momento che celebra un “passaggio” da una stagione all’altra. Una tappa della vita che inesorabilmente avanza. E anche se le temperature e le condizioni meteo ci riportano all’inverno,  oggi alle 17:15 sarà l’equinozio di primavera e quindi il Sole attraverserà, passando dall’emisfero australe a quello boreale, l’equatore celeste toccando il cosiddetto punto vernale: ovvero l’intersezione tra l’ eclittica e l’equatore celeste. Questo istante non è fissato sul calendario, ma cambia perché ovviamente il calendario stesso non riesce a misurare con perfezione il moto della Terra attorno al Sole (per questo si verificano gli anni bisestili con un giorno in più per il mese di febbraio). Fino al 2102 l’equinozio di primavera sarà dunque  sempre anticipato;  il 20 o qualche volta anche il 19. Il 21 marzo, invece, è la data ufficiale e convenzionale con cui inizia la primavera, ma come nel caso attuale non corrisponde con esattezza all’evento.  La parola equinozio deriva dal latino æquinoctium, ovvero “notte uguale”. Dopo l’equinozio di primavera il dì – cioè quella parte del giorno in cui c’è luce – continua ad allungarsi ogni giorno fino al solstizio d’estate: a quel punto le ore di luce cominciano a diminuire, tornando pari a quelle di buio nell’equinozio d’autunno, e ricominciando ad aumentare solo con il solstizio d’inverno. Estate e inverno iniziano nei giorni di solstizio, in cui le ore di luce sono rispettivamente al loro massimo o al loro minimo. Tutto l’opposto ovviamente nell’emisfero australe. Dall’inizio del nuovo millennio l’equinozio di primavera è stato il 21 marzo in due occasioni, nel 2003 e nel 2007, e tornerà a esserlo solo nel 2102. Nel 2044 e nel 2496, cadrà invece il 19 marzo.

Le sensazioni dell’arrivo primaverile nell’uomo possono essere molteplici. Innanzitutto può cambiare anche l’umore e la predisposizione alla gestione di problematiche e delle vicissitudini della vita con maggiore energia. Si apre una fase che ci porta verso la stagione più amata per eccellenza quella estiva in cui ci si riposa e c’è aria di vacanze. La primavera ci porta la voglia di stare un pò di più all’aria aperta, di fare attività fisica e di confrontarsi con maggiore disponibilità con gli altri. Ogni equinozio è un nuovo passaggio di fasi che regolano, ma condizionano da sempre la vita umana, e la primavera in particolare porta con sè il fascino di una rinascita interiore. La natura ci offre degli spettacoli magnifici, il rifiorire delle piante essiccate dal gelo e dalla stagione invernale, i profumi dei glicini, i colori di una natura che si sveglia, in perfetta sintonia con l’uomo che altro non può fare che osservare effetti da lui incondizionabili. Ci si arrende di fronte al mistero esoterico ed universale di tutto questo, e conosciamo molti aspetti su dimensioni diverse solo grazie a studi approfonditi che hanno compiuto saggi e colti uomini che ci hanno preceduto nei loro cammini della vita. (PressOfficeSerafiniAntichità)