Le nuove collezioni presso la Fiera Campionaria di Avezzano – Stand 29 pad. B

pencil_sketch_1461327939880Avezzano – Nuove collezioni, oggettistica, arredo e tanto altro ancora è quanto si propone nello Stand Serafini Antichità allestito presso la Nuova Fiera Campionaria di Avezzano. Anche una nuova sezione “bomboniere” offre la possibilità di scegliere oggetti unici nel loro genere, di pregio e con costi contenuti per una alta qualità accessibile. Una occasione per visitare uno stand ricco e suggestivo…

 

 

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Stand expo di Serafini Antichità alla Fiera Campionaria di Avezzano

stand serafini avezzanoAvezzano – Un allestimento di prim’ordine e di grande effetto, quello proposto da Serafini Antichità presso la Nuova Fiera campionaria di Avezzano che è stata inaugurata nella mattinata odierna. Tanti articoli di grande effetto, collezioni, la bellissima area bar allestita con una botte restaurata ed un baule che contiene bottiglie e bicchieri in tutta la loro magnificenza. Lo stand expo si trova nel padiglione “B” al n. 29. Dunque val bene la pena di venirci a visitare….

Arriva la bella stagione; barbecue messicani per la convivialità. Arredo esterno e comodità. La qualità accessibile di Serafini Antichità

serafini barbecue messico 3Con l’arrivo della bella stagione le collezioni di Serafini Antichità continuano a sorprendere. Presso l’amplissimo show room situato presso Civita di Oricola, potrete trovare in esposizione un prodotto artigianale che si può definire l’alta qualità accessibile. Barbecue messicani in grado di conferire un certo fascino ed arredare ambienti e spazi interni ed esterni. Arredamento e praticità per feste e conviviali all’aperto. Basta infatti un pò di carbone  o di legna per preparare squisite grigliate o piatti all’aperto che possono essere valorizzati con i prodotti dell’Acetaia Serafini sempre disponibili nel medesimo show room. I barbecue sono realizzati in terracotta rossa rigorosamente messicana per un prodotto cotto nei formi a circa 900 gradi. Resiste benissimo alle alte temperature, ma teme il gelo, quindi durante i periodi piu’ freddi per evitare fessurazioni al prodotto è bene ricoverarlo all’interno di garage o cantine o come arredo interno. I costi sono alquanto accessibili, ce ne sono tante forme per tutti i gusti e per tutte le esigenze, vale la pena osservarli ed apprezzarli.

 

 

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Il fascino della botte da vino, trasformata in un complemento d’arredo

botte serafini 1Serafini Antichità – Il fascino di una botte da vino, che subisce una trasformazione in grado da renderla unica nel suo genere. Un complemento d’arredo importante, che conferisce una unicità all’ambiente che la ospita. Gli interventi di restauro del legno, la rendono gradevolissima al tatto, robusta e molto versatile. Le immagini a corredo ne evidenziano tutte le caratteristiche. Serafini Antichità sarà presente alla Fiera Campionaria di Avezzano dal 22 al 24 aprile. botte serafini 1 botte serafini 2 botte serafini 3 botte serafini 4 botte serafini 5 botte evidenza

Le cinture di castità tornano di moda; attualità e storia di questi oggetti medioevali

cintura castità serafini 3Tornano di moda le cinture di castità che troviamo tra le varie collezioni dello show room di Serafini Antichità.  Una nuova moda per un vecchio attrezzo. Vecchio, ma con obiettivi ben diversi. Diversi, anzitutto, da quelli perseguiti dalla signora sessantenne di Padova che ne aveva indossata una per scoraggiare eventuali stupratori. E che, alla fine, ha dovuto richiedere l’intervento dei pompieri per potersene liberare. Divenendo suo malgrado – e grazie all’invadenza social – famosa in ogni angolo del pianeta. Perchè già di per se la parola  cinture di castità fa pensare  a epoche medioevali. Epoca buia per convenzione ma alquanto suggestiva e ricca di fascino, quando andava di moda la storiella delle cinture di castità riservate alle signore, alle spose, soprattutto durante i periodi di guerra. Perché così, i mariti, chiudendo a chiave i genitali delle consorti, prima di sparire per anni nel turbinio delle varie guerre, avrebbero potuto sperare di assicurarsene la fedeltà. Ipotesi burlesca e illusoria. Ma assai facile da far passare, da veicolare tra i gonzi: il “buio” Medioevo era servito! Da tempo invece, storici ed accademici cominciano a dedurre che simili strumenti di tortura non fossero affatto utilizzate per la castità, perché nessuna donna sarebbe sopravvissuta alle conseguenze igieniche e ai gravi problemi di salute. Dopodichè è acclarato che tra il diciottesimo e diciannovesimo secolo si siano usate le cinture di castità proprio per provare quanto fossero barbari e bui quegli anni. In parole povere, un mito costruito per mostrare quanto la civiltà stesse evolvendo. Quel che è vero è che la prima descrizione di una cintura di castità è stata rinvenuta in un disegno del 1405, nel libro “Bellifortis” dell’ingegnere tedesco Conrad Kyeser von Eichstadt. Probabilmente ideate al tempo dell’Antica Roma, le cinture di castità erano poco più di un ornamento. Oggi, al contrario sono un oggetto fetish molto amato nel bondage e BDSM. Con un obiettivo  del tutto diverso. Ovvero, portare l’eccitazione al livello più alto, ma demandare il controllo ad altri. Insomma il contrario della castità.

cintura castita' serafini 1Questi oggetti complessi e nel contempo semplici, erano delle fasce metalliche molto flessibili che avevano il compito di coprire i genitali femminili, ed avvolgere quelli maschini il tutto bloccato  da evidenti lucchetti. Si chiamano ‘cinture di castità’ e si narra che comparvero già ai tempi delle Crociate ed il loro uso viene attribuito ai cavalieri che volevano assicurare l’assoluta fedeltà della propria donna durante la loro assenza. Questo è sempre quello che si è detto in proposito, ma oggi risulterebbe molto falso, infatti alcuni studi effettuati fanno sorgere molti dubbi sull’utilizzo di questo famoso oggetto anti sesso. Nonostante la cintura prevedesse alcune aperture per gli inevitabili bisogni fisici della persona che la indossava, rimangono comunque molti problemi di natura igienica, inoltre è stato asserito che molti cavalieri preferivano accoppiarsi con la propria donna con l’intento di una gravidanza, ma anche questo non era possibile in quanto la cintura, avrebbe impedito l’eventuale parto, provocando inevitabilmente la morte della donna. In realtà è un dato di fatto che non esistono al mondo cinture di castità che siano autentiche e che risalgano effettivamente al Medioevo, tutte quelle rintracciabili sono imitazioni fabbricate a causa di una leggenda. La castità sessuale esiste evidentemente da moltissimi secoli nella vita dell’uomo, ma non ci sono prove certe che in quegli anni fosse stata intesa come dissuasione erotica invece di purezza teologica.

cintura castità serafini evidenzaIl primo oggetto che assomiglierebbe ad una cintura di castità, è rintracciabile in un manoscritto del 1405 denominato Bellifortis di Kyeser che trattava temi riferibili alla tecnologia militare di quei tempi. In tale manoscritto è visibile un’armatura che veniva indossata dalle donne di Firenze e imposta dai mariti particolarmente gelosi, ma l’autore ne parla in maniera evidentemente ironica, infatti molto probabilmente il disegno potrebbe essere stato realizzato solo sulla base di dicerie e non riprodotto da un oggetto originale. Una cintura di castità originale era stata attribuita alla Regina di Francia Caterina de’ Medici vissuta tra il 1519 ed il 1589, custodita nel Museo d’arte di Parigi, ma purtroppo nel 1990 lo stesso museo dichiarò che l’oggetto era un falso e risaliva al XIX secolo. Forse abbiamo sfatato un mito della storia dell’uomo, ma purtroppo ad oggi non abbiamo prove certe della vera esistenza di questo oggetto anti sesso e quindi possiamo continuare ad essere complici della nostra immaginazione.

Nuovo expo presso la Fiera Campionaria di Avezzano per Serafini Antichità

serafini fiera avezzanoDopo la Nuova Fiera di Roma, Serafini Antichità approda ora con un suo stand expo presso la Fiera Campionaria di Avezzano che si svolgerà nella capitale della Marsica i prossimo 22, 23 e 24 Aprile. Lo staff sta già predisponendo il nuovo allestimento che conterrà una sintesi del vastissimo show room di oltre tremila metri quadrati che è situato presso Civita di Oricola. E’ dunque una ulteriore occasione per conoscere e far conoscere il pregio, e le caratteristiche dei mobili antichi, oggettistica e soprattutto potranno essere apprezzare le nuove collezioni di arredo design selezionate appositamente per questa occasione. Per altre informazioni, o per dare uno sguardo al catalogo on line si può comunque consultate il sito internet di Serafini Antichità.

Serafini Antichitità, le nuove collezioni tutte da scoprire…

nuovo arrivi collezioniNuovi arrivi per le collezioni di Serafini Antichità. L’allestimento nello show room si arricchisce di numerosi pezzi di oggettistica design che rendono unici gli ambienti. Vale la pena dunque fare una visita per scoprire tutte le novità, serie di antiche cartine geografiche, e nuove proposte.  Cliccando sulle foto in galleria è possibile la visualizzazione ingrandita per meglio apprezzarne i contenuti.

Un antico portone in castagno massello diventa un tavolo di grande effetto. Cura e trasformazione nel restauro

tavolo portone 3 Un antico portone in castagno abruzzese, intriso di una storia che si tramanda da moltissimi anni si  trasforma in un prestigioso tavolo. Ciò grazie ad una accurata fase di restauro che è stata portata a termine dal personale specializzato di Serafini Antichità. Lo stato di conservazione del portone era discreto, la robustezza del legno e la particolarità del castagno poco esposto alle aggressioni dei tarli ne ha permesso una fase di restauro altamente soddisfacente. Come prima fase gli operatori hanno sagomato ed assemblato il portone, e la superficie è stata trattata in maniera tale da conservare le bellissime e marcate  venature naturali. Il prodotto finito è elegante ma rustico nello stesso tempo, e da ingresso verso una dimora, ora questo legno farà da corona a belle conviviali. Ma cerchiamo di capire qualcosa in piu’ sulla origine e la storia del legno di castagno.

Il legno di castagno denota valori di ritiro limitati e una buona lavorabilità.  Estremamente duttile, viene utilizzato in numerosi ambiti: le travi in legno di castagno, per esempio, vengono impiegate per la realizzazione di capriate, elementi architettonici usati nella costruzione di tetti a falde inclinate.

ll castagno è un albero caratteristico della macchia mediterranea: è longevo al punto che può superare addirittura i mille anni di vita. Una pianta quasi imponente, dunque, che si caratterizza per un legname omogeneo, compatto ed elastico.

In effetti, il castagno è ritenuto una delle specie arboree del nostro territorio più versatili: ha un aspetto estetico decisamente piacevole e, dal punto di vista pratico, dura molto a lungo, per merito dei tannini presenti. Lo si può trovare, tra l’altro, in casette di legno, portici, pensiline, box auto, gazebo e in tutte le altre strutture destinate a stare all’aria aperta: il legno di castagno, infatti, resiste senza problemi agli agenti esterni. Contraddistinto da una durata prolungata nel tempo, esso viene impiegato anche per la costruzione di mobili e per tavole, travi e altri materiali di assemblaggio: risultando poco sensibile rispetto ai cambiamenti di temperatura e umidità, può fungere anche da isolante termico. Non sarà difficile, quindi, trovarlo a latitudini diverse, dalla montagna al mare, proprio per la sua capacità di risultare pressoché “indifferente” all’umidità esterna.

Vale la pena di ribadire e insistere molto sulla eccellente resistenza di questo legno all’umidità: essa, infatti, implica che le sue dimensioni, la sua forma e il suo volume rimangono pressoché inalterati al cambiare delle temperature e delle condizioni esterne.

Tra l’altro, propone qualità estetiche molto particolari e apprezzate: non sarà difficile, dunque, trovare un mobile in castagno all’interno di un ufficio moderno e dallo stile contemporaneo, così come un tavolo in castagno dentro una baita rustica in montagna. È, infatti, un legno adatto a ogni occasione, perfetto per valorizzare l’arredamento al quale viene abbinato: il merito di tali pregi va attribuito in primo luogo al suo colore avvolgente, ma anche alla sua ruvidezza e alla sua straordinaria capacità di scaldare qualunque tipo di ambiente.

Non vanno dimenticate, poi, le innumerevoli opportunità di impiego del castagno selvatico, il cui legname resistente e compatto viene ritenuto perfetto, tra l’altro, per la fabbricazione di imposte, porte, traversine ferroviarie e doghe per botti.

Posizionato in classe 2 di durabilità, il castagno sopporta alla perfezione le ingiurie del tempo, e non viene danneggiato o usurato dal passare degli anni. È, insomma, un legno elegante e sofisticato al tempo stesso, ma ciò non vuol dire che i suoi prezzi siano elevati: anzi, il rapporto tra qualità e costi è uno dei più convenienti, considerando la sua capacità di durare a lungo nel tempo. Grazie al castagno, in sostanza, si realizza un matrimonio idilliaco tra comfort e bellezza, tra solidità ed estetica, tra resistenza e comodità: e questo vale sia per le applicazioni casalinghe – tavoli, mobili, arredamenti in generale – sia per le applicazioni relative all’edilizia.

 

Serafini Antichità; show room aperto nei giorni di Pasqua e Pasquetta

nuova promozione 2In occasione delle festività Pasquali, Serafini Antichità comunica che lo show room presso Civita di Oricola resterà aperto sia nel giorno di Pasqua che in quello di Pasquetta. Un motivo in piu’ per venire a trovarci nella massima tranquillità. Saremo lieti di guidarvi in un percorso suggestivo intriso di storia e arte del mobile antico. Ma Serafini Antichità è anche oggettistica, accessori, e c’è un mondo da scoprire…per rendere i tuoi ambienti unici, per un regalo originale…

Pasqua; una storia antica tutta da scoprire. Con gli auguri di Serafini Antichità

buona pasqua motociclisticaSerafini Antichità con i migliori auguri per la Santa Pasqua 2016

Editoriale –  Per capire la storia della nascita e della celebrazione della Pasqua professata dalle due più grandi religioni monoteiste, il Cristianesimo e l’Ebraismo, dobbiamo fare un salto nel passato e andare a scandagliare i più remoti angoli della storia.

La Pasqua cristiana glorifica il sacrificio del figlio di Dio, Gesù di Nazareth che, dopo essere stato crocifisso, risorge per liberare gli uomini dal peccato originale. La Pasqua ebraica festeggia la liberazione del popolo giudeo dalla schiavitù dell’Egitto.

L’origine della Pasqua, secondo il Nuovo Testamento, risale alla crocifissione di Gesù, episodio che coincide con la vigilia della celebrazione di quella ebraica.

I cristiani di origine ebraica onoravano la Resurrezione dopo la celebrazione della Pasqua semitica, mentre i cristiani di origine pagana la ossequiavano tutte le domeniche dell’anno. Da questa ambivalenza e confusione di festeggiamenti nacquero numerosi controversie che terminarono nel 325 d.C. grazie al Concilio di Nicea, che stabilì che la Pasqua doveva essere celebrata la prima domenica dopo la luna piena che seguiva l‘equinozio di primavera. Nel 525 d.C. si stabilì che questa data doveva cadere tra il 22 marzo e il 25 aprile.

La Pasqua cristiana

La Pasqua cristiana è preceduta dalla Quaresima, un periodo di penitenza di quaranta giorni che va dal mercoledì delle Ceneri al Sabato Santo. La Domenica seguente – la Domenica delle Palme, il cui simbolo è il ramo d’ulivo – viene ricordato l’arrivo del Messia in Gerusalemme e la sua passione.

Da qui inizia la Settimana Santa, durante la quale hanno luogo momenti liturgici ben precisi. Dal lunedì al mercoledì è il tempo della Riconciliazione, il giovedì mattina si apre con la Messa del Crisma, in cui vengono benedetti l’olio profumato – quello utilizzato nei sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell’Ordine – l’Olio dei catecumeni e l’Olio degli infermi.

La sera del giovedì Santo si svolge la Messa in Cena Domini in ricordo dell’ultima cena di Gesù, alla quale segue la processione al “sepolcro”. Le ostie, che saranno utilizzate nella celebrazione del venerdì santo, vengono portate in un tabernacolo, il sepolcro, per essere adorate dai fedeli.

I cristiani considerano il venerdì Santo un giorno di contemplazione della passione di Gesù: è infatti in questo giorno che si svolge il rito della Via Crucis, che in maniera figurativa ripercorre l’ultimo giorno di vita del Figlio di Dio. Questa giornata è, per tutti i fedeli, dedicata al digiuno, testimonianza del bisogno di partecipazione alla Passione e alla Morte di Cristo.

Il sabato Santo è un giorno di riflessione e preghiera silenziosa. La notte tra sabato e domenica si svolge la Veglia Pasquale, durante la quale si leggono le promesse di Dio al suo popolo. Questa notte è scandita da quattro momenti: la Liturgia della luce (benedizione del fuoco, preparazione del cero, processione, annunzio pasquale); Liturgia della Parola (nove letture); Liturgia Battesimale (canto delle Litanie dei Santi, Preghiera di benedizione dell’acqua battesimale, celebrazione di eventuali Battesimi); Liturgia Eucaristica. Il giorno di Pasqua si festeggia la resurrezione del Redentore.

La Pasqua ebraica

Le origini della Pesah, Pasqua ebraica, risalgono, probabilmente, alla festa pastorale che veniva praticata nel Vicino Oriente dai popoli nomadi per ringraziare Dio. I festeggiamenti pastorizi erano legati anche alla “festa del pane non lievitato” – mazzot.

Dopo la liberazione del popolo ebraico, fuggito dall’Egitto guidato daMosè, la Pasqua ebraica assunse un diverso significo. Mosè, come è scritto nel dodicesimo capitolo dell’Esodo, programmò la fuga del suo popolo. Tutti gli ebrei uccisero un agnello di un anno, consumarono il pasto in piedi con il bastone, pronti per la partenza, e segnarono con il sangue dell’animale le porte delle abitazioni. Così facendo tutti i primogeniti ebrei si sarebbero salvati dall’angelo inviato da Dio.

Ancora oggi la Pasqua ebraica, che inizia con il plenilunio di marzo e dura per otto giorni, è celebrata seguendo antichi riti. Durante questi otto giorni tutto gli ebrei ricordano la liberazione dalla schiavitù del proprio popolo dalle vessazioni egiziane e l’inizio di un viaggio lungo 40 anni alla volta della terra promessa.

La celebrazione della Pasqua coinvolge tutti i familiari con la lettura dell’Haggadà – libro della leggenda. In questo periodo, inoltre, sono banditi i cibi lievitati e per questo si mangia esclusivamente il pane azzimo. La tavola, durante la festa, è ricca di cibi simbolici: le erbe amare che ricordano la sofferenza del popolo ebraico, il pane azzimo, l’agnello arrostito intero, le erbe rosse, un uovo che simboleggia il lutto e la salsa charoseth, usata dagli schiavi ebrei in Egitto.