Il fascino del dondolo per la gioia dei bimbi e per arredare gli ambienti

DSCN0804Il dondolo, da sempre rappresenta sin dai tempi più antichi un valido divertimento sano per i bambini. Intere generazioni hanno giocato immaginando di cavalcare un destriero e nei secoli il cavallo giocattolo ha assunto diverse forme. Il giocattolo più gradito a chi era già in grado di camminare era il cavallino a traino su rotelle. Ad emulazione delle cavalcate dei grandi si giocava a cavalcare un bastone. Soltanto nel Seicento compaiono i primi esemplari di cavalli a dondolo, capolavori di artigianato, riservati ai bambini più fortunati.

Nei secoli XIX e XX grazie a nuovi materiali e tecniche di lavorazione, i cavalli giocattolo diventano più semplici ed economici ed entrano nelle camere di molti bambini.

L’ingegno dell’uomo e la cura verso l’infanzia hanno prodotto nel tempo tantissime tipologie di cavalli giocattolo: dai cavalli a dondolo più preziosi, a quelli più rudimentali, dai cavalli delle giostre a quelli a rotelle, dai cavalli bastone ai calessini. Il cavallo a dondolo fa la sua comparsa soltanto nelSeicento: il bastone per cavalcare con il tempo si orna di una testa di cavallo e diventa più prezioso e raffinato, sino a divenire a dondolo. È del 1610 un cavallo conservato al Victoria & Albert Museum di Londra che si pensa potrebbe essere il primo cavallo a dondolo mai costruito. I primi esemplari di cui si ha notizia sono prodotti in legno, cartapesta o metallo, spesso ricoperti con pelo animale e riccamente bardati e sono destinati a figli dei nobili, dal momento che era necessario, per l’aristocrazia, avere dimestichezza con i cavalli.

Da Serafini Antichità potrete trovare una ricca collezione di dondoli, bellissimi, per arredare e per far divertire e sorridere i piu’ piccoli. Vi aspettiamo!

 

Arredi di antichità, cresce l’attenzione dei giovani sul settore

DSCN0782Roma – Recenti ricerche statistiche di mercato hanno evidenziato un dato importante nell’ambito del mercato settoriale dell’antichità. Cresce il numero delle coppie giovani che devono arredare casa per viverci insieme che si rivolgono ad un settore, quello dell’antiquariato e del mobile antico per arredare le loro case. E ciò avviene sia in caso di convivenze che di matrimoni veri e propri. Ma il fenomeno è in crescita rilevante anche per l’aspetto relativo agli arredi dei nuovi locali, specialmente i bistrot che vogliono offrire alla clientela spazi suggestivi, unici e ricchi di storia. Ma recenti esperienze anche vissute da Serafini Antichità evidenziano una attenzione di questa tipologia di arredi anche per gli spazi esterni. Quest’anno la collezione dei barbecue messicani è stata particolarmente gradita sia da privati che stanno godendo terrazzi e giardini abbinando la convivialità all’arredo, e sia da parte di strutture ricettive. Quindi qualcosa sta cambiando. Ma analizziamo ora un aspetto rilevante per quel che riguarda l’arredo antico. Una coppia giovane che deve arredare una casa ex novo, era portata finora a rivolgersi unicamente a grandi gruppi in franchising con scelta di mobili d’apparenza innovativa con costi molto contenuti. Cio’ a scapito però degli ambienti e anche della durata dei prodotti, tralaltro alquanto scomodi per le operazioni di montaggio. La scelta di un arredo antico oltre a consentire la possibilità di vivere in ambiente belli e suggestivo, caratterizza la casa di calore, storia e anche di cultura. Ma la crescita dell’attenzione delle coppie giovani è anche motivata dal fatto, che i mobili antichi, come per tutte le categorie, presentano una vasta scelta sia in termini di prodotto, ma anche di costi. Nello show room di Serafini Antichità, le selezioni infatti, sono rivolte ad un vastissimo pubblico, tenendo conto anche del settore in rapporto alla qualità e al costo contenuto. In sostanza si può arredare uno studio, una casa e renderla unica, spendendo meno di quanto si possa credere. Lo show room di Serafini Antichità, nei suoi tremila metri quadrati espositivi, è in grado di soddisfare ogni tipo di clientela, e riserva alle giovani coppie alcuni settori di grande interesse sia per l’arredo che per l’oggettistica di design. Val bene dunque una visita allo show room, e per chi è nel Nord dell’Italia potrà apprezzare le proposte in una selezione expo appositamente realizzata per il Mercante in fiera di Parma 

Serafini Antichità al Mercante in fiera di Parma

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Serafini Antichità sarà presente con un suo stand alla trentacinquesima edizione del Mercante in fiera che si svolgerà a Parma dal 1 al 9 ottobre 2016, una vera e propria città antiquaria nella quale più di mille espositori, da tutte le piazze antiquarie europee, esibiscono le proprie scoperte a decine di migliaia di visitatori professionali, collezionisti e cultori della memoria. E’ un evento unico, uno tra i più importanti appuntamenti del settore su scala europea: più di mille operatori presentano le proprie opere di modernariato, antichità e collezionismo scovate nei loro viaggi. Migliaia di proposte preziose ma anche curiose o solamente “riscoperte di un nostro recente passato”. Due grandi appuntamenti in primavera e autunno a Parma, nel cuore dell’Emilia e dell’Italia, a due passi dal mondo per scegliere tra migliaia di pezzi di stili diversi,  verificare le tendenze del mercato, scoprire nuove filiere collezionistiche, conciliare gli affari con un piacevole soggiorno nella capitale della Food Valley, la città della cucina ma anche della musica e dell’arte. Noi ci saremo al padiglione 6 stand C054

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Le nuove proposte in “tavola” di Serafini Antichità

pencil_sketch_1467204753661Serafini Antichità lancia nuove proposte nell’ambito della realizzazione di tavoli artigianali di grande pregio. Basi solide e grande effetto per produzioni su misura ed in base alle esigenze dei nostri graditi clienti. Disponiamo inoltre di una vastissima collezione di pregiati tavoli d’arte antica, pezzi unici che possono essere apprezzati nel nostro show room presso Civita di Oricola. Nella storia dell’arredamento di tutti i tempi, il tavolo rappresenta certamente uno degli elementi indispensabili, sempre presenti in ogni tipo di arredamento, attorno ad esso si sono riuniti  nel corso dei secoli milioni di esseri umani.

Il tavolo, ha contribuito  a consolidare legami di amicizia tra popoli di diverse etnie, ha assistito a molte riunioni che hanno comportato conseguenze decisive per la storia del mondo. Qualunque sia stata la forma che ha assunto nei secoli, non è mai venuta meno la sua funzione principale ossia quella di disporre uno davanti all’altro uomini e donne nei momenti più importanti della loro vita.

Nonostante ciò, la sua composizione è rimasta relegata in un assetto ben definito ossia un piano orizzontale, sostenuto da uno o più supporti aventi forme e dimensioni diverse. Anche se nel corso dei secoli, le sue parti essenziali, base e piano orizzontale, hanno subitotrasformazioni e rivisitazioni di ogni genere, legate alla funzione, al periodo storico ed alla circostanza spaziale particolare in cui sono state create, rimane comunque inalterata la sua essenzialità compositiva.

pencil_sketch_1467204709212 pencil_sketch_1467204656862DSCN0728pencil_sketch_1463734504776DSCN0446DSCN0445DSCN0443DSCN0441

Le armature di Serafini Antichità, fascino di una storia medievale e rinascimentale

armatureLe armature medievali nel corso del Medioevo e nel Rinascimento hanno subito molti cambiamenti, perché nel medioevo l’arte di produrre armature medievali era molto evoluta, cavalieri e i nobili del tempo avevano sviluppavano un proprio stile nelle armature, come se partecipassero ad una competizione oltre che militare anche stilistica. Ed è per questo motivo che nella sezione armature medievali è così ampia e ricca di stili diversi. Queste armature prodotte in Italia sono fedeli all’antica tradizione artigianale degli armaioli italiani, che dal Medioevo è stata tramandata da generazione in generazione. Siamo gli unici in grado di proporvi una serie ampia di armature medievali di elevata fattura dal punto vista della funzionalità, garantendo il massimo comfort e protezione in combattimento, un prodotto eccezionale dal punto di vista artistico e dal prezzo contenuto. Tutte le nostre armature medievali sono funzionali, è possibile scegliere il tipo di acciaio, lo spessore e le diverse misure, sono regolabili per una vestibilità confortevole.

Inizialmente l’armatura dei cavalieri era costituita da una cotta di maglia: una specie di tunica fatta di molti, piccoli anelli di ferro fittamente collegati fra loro.
Nel corso del XII secolo questa corazzatura andò estendendosi, venendo a proteggere anche le braccia e le gambe mediante maniche e cosciali di maglia metallica. Si cominciò anche a portare una sottocotta imbottita e trapuntata avente il compito di smorzare i colpi. Nel Trecento si diffuse tra i cavalieri l’uso di piastre di acciaio per porteggere gli arti, o le parti più esposte di essi. Anche il torso venne protetto sempre più spesso con piastre metalliche fissate a una veste d’arme di tessuto. Nel secolo successivo alcuni cavalieri cominciarono a portare una completa armatura metallica che proteggeva ogni parte del corpo. Il peso completo di una simile corazzatura si aggirava sui 20-25 chilogrammi, così ben distribuiti, tuttavia, da consentire a un guerriero armato di tutto punto di correre, saltare o montare a cavallo senza alcun aiuto, anche se allora come oggi correvano storie (peraltro del tutto infondate) di cavalieri che si facevano issare a cavallo con una gru perché paralizzati dal peso dell’armatura. In realtà, il vero problema della corazza era un altro: la grande scatola di ferro, quasi senza aereazione, diventava rapidamente un forno.

 

Serafini Antichità; è promozione estate. Sconto del 20% per tutto il mese di Luglio

DSCN0786Siamo ormai entrati a pieno titolo nell’estate 2016, e Serafini Antichità propone la sua promozione che avrà durata per tutto il mese di Luglio. Uno sconto del 20% per la gradita clientela. Il format prevede la misura applicata al totale degli acquisti. La promozione è stata anche attivata sui social media e vuole essere un modo per avvicinare ancora di piu’ le sue proposte ad amplissimo raggio. Val bene dunque cogliere l’occasione per una visita all’amplissimo show room sempre aperto, anche di domenica e apprezzare la varietà di collezioni di antichi mobili d’epoca, proposte di pregio e di alta qualità, ma c’è spazio anche per l’accessibilità a costi contenuti. Una scelta che può conferire quel fascino particolare al tuo arredamento, interno ed esterno. Sia per una casa e sia per uno studio. Chi dovesse dunque transitare nel carseolano, si conceda dunque questa opportunità. Serafini Group vi accoglierà con un caffè, un dolcetto preparato in casa e subito si è in piena atmosfera. Vi aspettiamo!

Visita la sezione shop on line, occasioni e selezioni proposte da Serafini Antichità

admin-ajaxOggi l’e-commerce rappresenta una comoda modalità per procedere agli acquisti con un format sicuro e affidabile. Nella sezione Shop del sito internet di Serafini Antichità si possono trovare una serie di sezioni dedicate per la consultazione della gradita clientela. Un negozio virtuale che è solo una minima parte di cio’ che si può trovare nel vastissimo show room expo situato presso Civita di Oricola, comodamente raggiungibile dal casello autostradale Carsoli Oricola della Roma-L’Aquila.

“L’e-commerce – affermano da Serafinigroup –  vuole rappresentare un modo per essere diretti, interattivi e dare la possibilità ai nostri numerosi visitatori di visualizzare oggettistica, e collezioni per le varie categorie delle collezioni di antichità. Una comoda modalità per scegliere, e concludere anche l’acquisto anche preceduto da informazioni che potranno essere fornite sia in modalità telematica che telefonica su ogni singolo oggetto inserito in questo spazio virtuale. Con questa iniziativa Serafini Antichità consente di inserire sul web il mercato virtuale delle occasioni, nuovi arrivi e molto altro.”  Con l’apertura del nuovo sito interattivo dal 2016, il personale di Serafini Antichità svolge quotidianamente una attenta selezione dei prodotti da proporre sullo shop on line, sia per quel che riguarda gli aspetti fotografici e descrittivi e fornire i maggiori dettagli possibili. Pertanto non esistate a contattarci per qualsiasi informazione.                                                                          

 

Wolfgang Helbig e la “fibula prenestina” nella scienza dell’antichità del suo tempo

Wolfgang_Helbig (1)Redazione Cultura – Il fascino dell’archeologia nell’antichità, ci porta ad analizzare la storia di Wolfgang Helbig famoso archeologo tedesco che nel 1887 presentò per la prima volta la “fibula prenestina” all’Istituto Archeologico Germanico di Roma. La spilla d’oro venne ritrovata intorno alla metà del VII secolo avanti Cristo presso Palestrina, che reca una iscrizione in latino arcaico, che è considerata uno dei piu’ antichi documenti scritti in lingua latina. La sua autenticità è stata oggetto di lunghi dibattiti fin quando nel recente 2011 è stata accertata la corrispondenza delle tecniche di fabbricazione di questo monile con quelle dell’epoca ipotizzata dagli esperti in archeologia antica. Attualmente è esposta presso il Museo Nazionale Preistorico Luigi Pecorini di Roma.

Nel 2009 venne organizzato un convegno  in occasione dei 170 anni dalla nascita di Wolfgang Helbig (1839–1915), voluto fortemente dall’Institutum Romanum Finlandiae  con il preciso scopo di  ricordare la figura di questo importante archeologo tedesco, proponendo come tema alcuni dei numerosi filoni d’indagine, con cui il noto studioso aveva dato il suo apporto all’arricchimento degli studi classici. Villa Lante al Gianicolo, sede dell’institutum, era certamente il luogo più idoneo per celebrare l’avvenimento, perché proprio qui lo Helbig ebbe la propria residenza, insieme alla famiglia, a partire dal 1° ottobre 1887 e dove rimase fino alla sua morte, avvenuta quasi trenta anni più tardi. Il lungo soggiorno contribuì forse a creare un particolare filone di continuità con i successivi occupanti della villa, tant’è che quelle attività intellettuali, che si svolgevano all’epoca del famoso salotto di Nadine e Wolfgang, animato da incontri letterari e intrattenimenti musicali, sono proseguite nel nostro istituto, tuttora frequentato dai più eminenti studiosi, grazie agli eventi culturali promossi dagli attuali padroni di casa. La nobile dimora venne, infatti, ceduta dal figlio dei coniugi Helbig, Demetrio (1873–1954), pioniere dell’Aeronautica italiana e generale del Genio Aeronautico, nonché docente di chimica industriale, allo Stato Finlandese, che l’acquisì nel 1950, utilizzando i fondi raccolti dalla Fondazione institutum Romanum Finlandiae, che gestisce l’istituto Finlandese a Roma, inaugurato nel 1954.

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L’arte pittorica; espressione di un tempo senza fine

pencil_sketch_1465805954551L’arte pittorica, anche arte “maggiore”, caratterizza ed imprime nei secoli la storia di epoche che fanno parte integrale della storia del mondo. Testimonianze senza tempo, che esaltano l’estro artistico che sembra non avere avuto mai inizio e mai fine. Un pittore non muore, la sua vita prosegue inalterata nel tempo di chi apprezza, vede e custodisce gelosamente le opere. Nel nostro show room proponiamo una vasta collezione di quadri d’epoca prestigiosi ed unici, ma anche stampe, rirproduzioni di grande effetto.

La storia della pittura è una branca della storia dell’arte che parte indietro nel tempo, dalla preistoria fino al mondo contemporaneo abbracciando tutte le culture. Ha rappresentato una continua, anche se periodicamente interrotta, tradizione dell’antichità. Sviluppatasi trasversalmente tra culture e continenti, la storia della pittura è un fiume continuo di creatività, che continua anche nel XXI secolo. Fino al XX secolo, essa si è basata principalmente sulla rappresentazione delle attività umane o su temi religiosi e trascendenti, mentre più recentemente si sono sviluppati approcci più astratti e concettuali, con la sperimentazione di nuove tecniche in ricerca di nuovi orizzonti.Lo sviluppo della pittura orientale, ha seguito parallelamente la pittura occidentale.L’arte africana, l’arte islamica, l’arte indiana, l’arte cinese, e l’arte giapponese hanno avuto influenze significative sull’arte occidentale e viceversa.Inizialmente, l’arte ha servito uno scopo utilitaristico, in seguito è stata sovvenzionata da mecenatismo privato, civile e religioso. Nell’epoca medioevale, la pittura occidentale, attraverso i pittori del Rinascimento, ha lavorato per la chiesa e per la ricca aristocrazia. A partire dagli artisti dell’epoca barocca le commissioni sono arrivate da parte di privati di una classe media istruita e più ricca. Infine, a partire dal XVII secolo, in occidente, si venne a formare l’idea di “arte per l’arte” e cominciò a trovare espressione nel lavoro dei pittori romantici come Francisco de Goya, John Constable e William Turner. Nel corso del XIX secolo, la nascita di gallerie d’arte hanno portato alla commercializzazione delle opere.  La pittura gode un posto di primo piano su tutte le arti. Basti pensare a come il concetto stesso di “opera d’arte” (visiva) sia più spontaneamente associato a dipinti piuttosto che a sculture o opere di architettura, per non parlare poi delle cosiddette “arti minori”. Oltre ai fattori storici che hanno determinato la divisione tra arti “maggiori” e “minori” (Leon Battista Alberti distingueva gli aspetti intellettuali rispetto a quelli manuali, secondo una definizione fatta propria poi dalle Accademie nel XVII secolo e da esse canonizzate), la pittura ha un’innegabile facilità di fruizione rispetto alle altre forme artistiche.Quale opera bidimensionale non necessita di particolari sforzi per essere percepita: basta guardarla frontalmente, a differenza di una scultura che si esprime su tre dimensioni, per non parlare della maggiore complessità delle architetture. Ciò significa anche una immensamente maggiore fruibilità, si pensi alla semplice economicità delle riproduzioni fotografiche di pittura, che possono circolare con estrema facilità, impossibile per le opere d’arte tridimensionali.Witelo, un matematico e fisico del XIII secolo originario della Slesia, scriveva che “L’occhio non può comprendere la forma vera delle cose con il semplice sguardo (aspectus), ma sì con l’intuizione diligente (obtudus)”. Mentre l’aspectus, semplice visione esteriore, è sufficiente per la pittura e gran parte della scultura, l’obtudus, inteso come sguardo penetrante, raziocinante, è necessario ad esempio per comprendere un’opera architettonica. Un pittore è un artista che pratica l’arte della pittura, che consiste nel pitturare quadri, affreschi, opere grafiche e in generale decorare superfici di varia natura. Nell’età romana e greca il pittore si occupava anche di decorare le statue, che venivano dipinte in modo da essere il più possibile somiglianti al modello reale.Fino al Rinascimento il pittore era soprattutto un artigiano, pagato principalmente per raccontare eventi attraverso immagini, siano essi sacri o celebrativi da committenti quali la chiesa o privati cittadini (nobili e/o ricchi borghesi) e solo pochi grandi artisti si distinguevano dalla massa di mestieranti più o meno capaci. La pratica del ritratto si afferma proprio nel Rinascimento e continuerà con successo fino all’Ottocento.A partire dal XIX secolo, con le nuove tecniche fotografiche che consentivano ritratti immediati e molto più fedeli, il pittore di mestiere si trasformò in fotografo o si “riciclò” come illustratore, grafico, bozzettista o caricaturista, e rimase solo il pittore artista, che dipinge basandosi sull’ispirazione personale del soggetto dipinto e molto più raramente sulla commissione di un cliente.Poiché anche oggi esiste un mercato della pittura, con gallerie d’arte e aste di quadri, è nata una convinzione comune, diffusasi in lungo e in largo, ma senza alcuna base storica, essa afferma che molti pittori “artisti” dipingono in realtà per soldi e per questo motivo non sono dei veri artisti: la realtà è che, pur essendoci tutt’ora dei committenti paganti che impongono soggetto e tema (come avviene tra l’altro in certe gare private e per appalti pubblici) le opere sono sempre da considerarsi composizioni originali, soggettive e autonome.Il pittore che dipinge per denaro non può essere considerato un semplice artigiano, perché nonostante il soggetto e il tema imposto, dipinge seguendo la sua individuale “calligrafia” (intesa in senso pittorico) esegue il lavoro secondo il suo stile, Impone (e pretende) di pugno una “firma” (riconoscimento) a termine del suo lavoro, cosa che non fa normalmente l’artigiano, quindi, per tutti questi motivi il pittore che dipinge su commissione è da considerare a tutti gli effetti un artista, un professionista dell’arte.

L’arte di Joshua Reynolds; prestigioso autoritratto del pittore inglese di epoca settecentesca

reynolds autoritratto lato bQuesto dipinto di  epoca settecentesca su tela  è un autoritratto di Joshua Reynolds. E’ stato esposto anche presso la Galleria degli Uffizi di Firenze, ed è un pezzo straordinario di grande valore artistico e con le caratteristiche note di pregio dell’opera che sono riscontrabili nella parte posteriore. Le foto a corredo costituiscono una mera presentazione, in quanto la visione di presenza consente di apprezzare l’arte di Reynolds in tutta la sua magnificenza. Nel nostro show room di Civita di Oricola è gelosamente conservata questa opera che incanta gli estimatori.

 

 

 

 

reynolds autoritratto lato aLa storia: Reynolds sir Joshua, ritrattista inglese, nasce il 16 luglio 1723, a Plympton, in Inghilterra, figlio di un Pastore ed Insegnante, già in giovane età espresse il desiderio di dedicarsi alla pittura.
Dopo il liceo, nel 1740 di trasferì a Londra dove fece l’apprendista per quattro anni nello studio di Thomas Hudson, un ritrattista convenzionale, a sua volta allievo e genero diJonathan Richardson. Nel 1743 ritornò nel Devon dove iniziò a dipingere navi nel porto di Plymouth, rendendosi presto conto dell’insufficienza della sua istruzione pittorica: tornato a Londra dopo pochi mesi ricominciò a dedicarsi alla ritrattistica studiando prima gli antichi maestri fino ad acquisire uno stile indipendente.
I primi ritratti eseguiti, pur essendo caratterizzati da pennellate audaci ed un personale impasto di colori che formavano uno spesso strato di vernice sulla tela, rivelano lo studio dei ritratti del pittore barocco fiammingo Sir Anthony Van Dyck.

Reynolds nel 1749 si recò con l’amico Augusto Keppel a Minorca, una delle isole Baleari al largo della costa mediterranea della Spagna, dove un caduta da cavallo lo trattenne per cinque mesi, dopo i quali proseguì il suo viaggio per Roma.

A Roma, dove si fermò per due anni, Reynolds sir Joshua rimase tanto impressionato dalle antiche scultura greco-romane e dai grandi capolavori di pittura italiana, che furono la base dell’ispirazione di tutti i suoi i suoi dipinti e dei suoi discorsi per il resto della vita.

Per ritornare in Inghilterra il pittore si fermò a Firenze, Bologna e Venezia,per studiare i lavori del Rinascimento italiano.

Dipinto di Reynolds sir JoshuaTiziano, Jacopo Tintoretto e Paolo Veronese divennero i suoi maestri ideali, da loro assorbì il colore e gli effetti della luce e l’ombreggiatura che le sue opere furono ispirate allo stile veneziano.

Tornato in patria, Reynolds si stabilì nel 1753 Londra, dove si presto si assicurò il successo tanto che già dal 1755 fu costretto ad assumere assistenti studio per aiutarlo a comporre i numerosi ritratti commissionatigli.

Nei primi ritratti a Londra è molto evidente la conoscenza della pittura veneta, accostata ad una particolare capacità di osservazione.

Dopo il 1760 lo stile di Reynolds diventato sempre più classico e, avvicinandosi ai canoni dei pittori della scuola bolognese affascinati dalle scoperte archeologiche greco-romane, impose ai suoi modelli posa e abiti più rigidamente antichi, perdendo gran parte della simpatia e comprensione che ottenevano le sue opere precedenti.

Con la fondazione della Royal Academy nel 1768, Reynolds ne viene eletto primo presidente e nominato baronetto da re Giorgio III.

Nel 1781 Reynolds visita le Fiandre e l’Olanda, dove studia l’opera del Pieter Paul Rubens, attingendo idee anche da esso, ma l’anno dopo
il maestro viene colpito da una paralisi, il suo ascendente all’interno della Royal Academy, viene minata.

Il pittore, dopo aver avuto per anni problemi di vista e dopo aver tenuto il suo ultimo discorso nel 1790, muore il 23 Febbraio 1792 a Londra dove venne sepolto nella Cattedrale di St. Paul.