A24; a Civita Sud il Servizio di assistenza automobilistica per l’emergenza neve

Le precipitazioni nevose che hanno interessato tutta la tratta autostradale Roma-Teramo e Pescara, comportano una serie di disagi per gli automobilisti. Per quanti viaggiano in direzione di Teramo, e provenienti dalla capitale romana, l’occasione giusta è una sosta all’Area di Servizio Civita Sud – Total Erg per qualsiasi esigenza di assistenza automobilistica anche nelle condizioni più avverse. Un servizio professionale risolverà il problema, e si dispone di una vasta gamma di prodotti quali additivi anticongelamento, catene per auto, piccoli interventi di manutenzione, area ristoro, expo e servizi igienici.

L’Area di Servizio Civita Sud Total Erg

Qualche notizie sull’area di servizio: Sull’autostrada A24/A25 (Strada dei Parchi)  nella carreggiata di percorrenza per chi proviene da Roma ed è diretto verso Teramo/Pescara e precisamente al Km 47,850. si trova l’area di servizio “Civita Sud” di SerafiniGroup. Qui gli automobilisti non sono dei semplici viaggiatori ma dei veri e propri clienti ai quali viene riservato un servizio di eccellenza a 360°. Si può fare un rifornimento nella piu’ assoluta sicurezza di utilizzare per il veicolo un carburante sicuro, rispettoso dell’ambiente e del motore da alimentare. Un comodo ed amplissimo parcheggio, consente di fare una sosta unica nel suo genere. Una vasta esposizione di mobili d’antiquariato, arredi, oggettistica, market per l’auto, design e molto altro. Una ottima occasione per riposarsi, osservando l’area expo dedicata ai viaggiatori. Molti inoltre sono i servizi offerti; dalla possibilità di sottoscrivere abbonamenti presso gli impianti sciistici di Campo Felice, a quella delle ricariche telefoniche……. I servizi igienici sono curati con trattamento igienizzante continuo per garantire il massimo comfort e sicurezza anche in questo contesto. Per chi volesse poi approfondire la conoscenza del mobile antico può visitare lo show room di Serafini Antichità, oltre tremila metri quadrati di esposizione. Dunque vale sicuramente la pena di effettuare la sosta in questa area di servizio, situata appena poco prima dell’uscita autostradale Carsoli/Oricola.

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Il fascino dell’antico e l’arte del restauro

Il passato ci regala bellissimi esempi su alcuni tratti della sua storia. Prendiamo ad esempio dei monumenti, opere d’arte, tradizioni o semplici manufatti. Ciascuno di essi , riesce a far rivivere emozioni legate al pensiero di vite che si sono intrecciate con quegli oggetti o hanno prodotto quelle opere.
Un mobile antico è un esempio di una testimonianza di vita  nelpassato che ha vissuto la sua storia ed è arrivata fino al nostro tempo. Ma  è’ anche un prodotto affascinante, anche perchè racchiude in sè ricordi ed il mistero di poter pensare a cosa avrà vissuto quel pezzo d’arredamento, di quali stanze è stato un componente, quali segreti ha nascosto e quali mani lo hanno curato o usato.
I mobili antichi hanno il fascino dell’oggetto privato, forse amato, forse indifferente, ma che comunque ha vissuto l’intimità di una famiglia.

Molti vecchi mobili, antichi o d’epoca, sono conservati in buono stato e necessitano soltanto di un’adeguata lucidatura per tornare al loro originario splendore. Altri, purtroppo, hanno subito maggiori peripezie o sono stati troppo trascurati ed hanno bisogno di mani esperte che sappiano eliminare i danni e risanare segni che non sono soltanto quelli, comprensibili, del tempo trascorso.

La figura del  restauratore assume oggi un ruolo importantissimo, e che viene svolta per per passione,nel riportare i vecchi mobili del passato a nuova vita. Un’arte che è una vera e propria mission per Serafini Antichità.
Nei laboratori di Serafini Antichità il personale è formato  e conosce perfettamente le caratteristiche di ogni epoca, dal punto di vista degli stili e degli arredi. Non sarebbe infatti possibile portare a termine un ottimale restauro senza avere contezza di questi elementi.

Le antiche botteghe di restauro, quelle che si trovano nei centri storici delle grandi città o, quasi anonime e nascoste, discrete, nelle stradine dei paesi, spesso sono forti dell’esperienza maturata da decenni di attività, tramandata da padre in figlio.

 

Quando si focalizza l’attenzione su un mobile antico, o anche solo datato, che è in casa, oppure di cui si viene in possesso acquistandolo in un mercatino o scovandolo in una soffitta, il desiderio di volerlo “rimettere a nuovo” è quasi inevitabile.
Probabilmente si vaglia anche l’ipotesi di potercisi dedicare da soli, come un hobby appassionante.
Restaurare un mobile non è un’impresa impossibile, ma certamente non è facile. Il parere dell’esperto occorre quantomeno per aiutare ad identificare l’epoca dell’oggetto ed il suo valore, se non lo si conosce con sicurezza.
Il restauratore può anche dare consigli sugli interventi necessari, poichè una semplice pulizia e lucidatura può essere tentata da soli, ma se è necessario sverniciare, fare trattamenti antitarlo o interventi di falegnameria, a meno che non si sia abbastanza bravi e ben attrezzati, il fai da te può risultare difficoltoso ed anche controproducente.
Il linea di massima, si consiglia di cimentarsi da soli se il mobile è semplicemente vecchio o comunque di relativo valore e si propende per l’intervento di persone qualificate quando il mobile è di un certo prestigio.

La patina del mobile antico ha un grande valore, che una persona non esperta potrebbe non riuscire a salvaguardare. Non si tratta della verniciatura, tant’è vero che un mobile sverniciato può essere in patina. La patina, così importante nel determinare il valore del mobile antico è qualcosa che si ferma nei primi strati del legno; sono i segni del tempo che non intaccano la sua bellezza, ma la esaltano. Togliere la patina ad un mobile antico può significare il dimezzamento del suo valore e solo un bravo restauratore riesce a conservare questi segni, cancellando invece quelli che deturpano ed offuscano l’oggetto.

 

Il legno nella storia; approfondimento

Il legno insieme al fango, alla pietra ed ai mattoni crudi è stato tra i primi materiali utilizzati dall’uomo per la costruzione d’architetture stabili, ad incominciare dai sistemi a palafitta. Nondimeno per il suo favorevole rapporto peso/resistenza ha rappresentato la risorsa più indicata per la realizzazione d’ambienti di vita confinati in grado di essere facilmente trasportati dalle popolazioni non stanziali: si veda, ad esempio, la struttura d’elevazione verticale della tenda. Ha costituito per molti secoli l’unico materiale adatto a realizzare strutture portanti orizzontali per la sua leggerezza, resistenza a trazione e disponibilità dimensionale. Fin dall’antichità è stato usato con continuità per tutti i componenti costruttivi, sia portanti che complementari. Soprattutto per l’edificazione di uno scheletro ligneo autoportante che permetteva di velocizzare sensibilmente le operazioni costruttive, da complementare poi con tamponamenti leggeri o pesanti che collaborano all’irrigidimento di tutto il complesso strutturale. A favore del legno hanno giocato sicuramente: per molte regioni, una diffusa possibilità d’approvvigionamento in natura un’agevole lavorabilità una spiccata duttilità applicativa una leggerezza che consente un facile trasporto e un’altrettanto agevole messa in opera, senza risultare limitante per l’ottima resistenza meccanica. Se il legno esposto all’aria e all’ambiente umido si degrada facilmente, a causa dell’attacco d’insetti e microrganismi, in ambiente anaerobico e oscuro tende a conservarsi per secoli (vedi il caso delle fondazioni a pali di legno su cui poggia Venezia: il fango in cui sono infissi i pali li ha mantenuti integri per millenni).

Rispetto agli altri materiali tradizionali impiegati nelle costruzioni, il legno possiede una peculiarità unica: reagisce bene sia a compressione sia a trazione e proprio per questo è stato possibile il suo impiego per gli elementi inflessi. Inizialmente il legno veniva spesso impiegato per la realizzazione di molteplici parti: oltre che per le strutture d’elevazione orizzontale ed inclinata (solai e coperture a falde), anche per le chiusure verticali e partizioni interne. Un esempio noto è certamente le infinite tipologie dei primi ripari a capanna dove il tronco e gli apparati connessi servivano per realizzare praticamente la quasi totalità del sistema edilizio. Dove invece gli alberi non erano così abbondanti, i tamponamenti ed i sistemi di chiusura vedevano l’introduzione di sistemi complementari. Un passo importante è rappresentato dalla nascita dei sistemi costruttivi ad intelaiatura lignea più o meno diffusa dove gli elementi diagonali sono inseriti all’interno della maglia ortogonale deformabile per garantire un insieme d’elementi triangolari e quindi indeformabili. L’elemento costruttivo in legno lasciato a vista è stato tuttavia quasi sempre sinonimo di costruzione povera o comunque provvisoria: l’architettura di pregio e quella monumentale volute e progettate per durare nei secoli tendevano a limitare l’uso di questo materiale o a proteggerlo, nascondendolo sotto rivestimenti in pietra o intonaco. Gli elementi lignei vennero sostituiti con il tempo da materiali più duraturi che tendevano a soddisfare requisiti come per esempio la resistenza dell’edificato agli incendi che si sviluppavano all’interno di perimetri urbani. Con la nascita dei nuovi centri urbani nelle grandi colonizzazioni delle zone boschive occidentali, alle costruzioni in tronchi, che mostravano un carattere ed un aspetto piuttosto duraturo, ma allo stesso tempo grezzo, e che richiedevano un pesante lavoro unitamente a grandi quantità di materiale, si sostituirono in parte dei veri e propri nuovi brevetti costruttivi che rispondevano alle mutate esigenze del mercato: velocizzazione delle operazioni di posa, impiego d’unioni facili e veloci (con chiodi), diminuzione del numero d’operai durante la fase di costruzione.

Il legno raramente concorre oggi autonomamente alla completa realizzazione di parti fondamentali dell’edificio quali la struttura e la chiusura, come invece accadeva in alcune tipologie della tradizione montanara che utilizzava pareti portanti in legno e legno massiccio unito principalmente con incastri. Con l’avvento del sistema ad intelaiatura gli elementi tecnici sono risolti con l’impiego di segati uniformati di piccole dimensioni che condizionano tutto i,processo tecnologico. Negli edifici della tradizione nord e centro Europa la struttura a traliccio ligneo acquista importanza tale da poter essere considerata la scelta tecnologica dominante: il tamponamento murario deve presentare consistenza sufficiente a irrigidire la maglia lignea soggetta a deformazioni elastiche e quindi deve essere scelto in funzione delle caratteristiche della struttura portante. Attualmente le opere in legno vengono impiegate nella nuova costruzione per lavorazioni secondarie e ben poche lavorazioni primarie. Queste soluzioni non sono in grado di condizionare le altre parti della costruzione divenendo un mix tecnologico globale dove le opzioni tecniche sono autonome l’una rispetto all’altra. L’evento che diede una svolta all’intero mercato ed alla concezione delle prassi costruttive acquisite fu la riscoperta del legno per impieghi principalmente strutturali realizzata attraverso varie espressioni del legno ricostruito tra cui primo tra tutti il legno lamellare. Questa tecnologia ha influenza rilevante sulle chiusure verticali e superiori diventando in questa maniera un’opzione tecnologica globale che delinea un vero e proprio stile di intervento. Anche per questa tecnologia però l’uso più corretto in termini di rapporto costo/prestazione sembra risultare, almeno per alcune tipologie di edificio, quello di strutture in elevazione orizzontale o inclinata da affiancarsi a strutture verticali in cemento armato, ribadendo concetti di specializzazione e tecnologie miste. Si ha quindi un’esaltazione delle capacità singole: per il c.a. resistenza a compressione e massa (strutture principalmente compresse come pilastri e fondazioni, cioè strutture verticali), mentre per il legno lamellare leggerezza e resistenza a flessione (quindi strutture flesse come travi, cioè strutture orizzontali). In conclusione si può affermare che, salvo rare eccezioni, la tecnica del legno massiccio e quella del legno lamellare, sono impiegate all’interno della logica del mix tecnologico che ha come obiettivo quello di dare ad ogni elemento tecnico, ad ogni parte dell’organismo edilizio una soluzione tecnologica corretta e appropriata.

La creatività del legno nella storia e nella cultura

Il legno porta con sè un fascino e potenzialità artistiche che da sempre caratterizzano l’uomo ed il rapporto con questo prezioso elemento che viene dalla natura.  L’uomo da sempre ha saputo utilizzare il legno, con tecniche più o meno avanzate ma anche come fonte energetica  e sia come materiale di base per la realizzazione di beni veri e propri.  La lavorazione del legno è stata una delle prime arti dell’uomo: dalle clave e dalle lance agli albori della civiltà, alle canoe scavate nei tronchi d’albero, agli aratri usati nell’agricoltura, agli sgabelli a tre gambe fino alle complesse strutture dell’epoca moderna. Già l’uomo primitivo usava il legno per difendersi, per cacciare, per scaldarsi e per erigere le palafitte. Con il  passare del tempo ebbe a svilupparsi la navigazione fluviale ed è in questi contesti che gli Egizi e, più tardi, i Greci e i Romani, si servirono di questo materiale per costruire imbarcazioni. Poi, fu l’arte medioevale e rinascimentale a rendere il legno un mezzo indispensabile per costruire mobili e per creare stupende sculture.

Ancora oggi, nonostante la disponibilità di altri materiali, il legno continua a essere impiegato in grandi quantità nell’edilizia, per la costruzione di mobili e per ricavare prodotti utili all’uomo, quali la carta e tutti gli altri materiali cellulosici. Fin dal Medioevo, in seguito al disboscamento delle foreste, il legno divenne un materiale sempre più costoso ed è per questo che le industrie di oggi fanno un uso sempre maggiore di materiali compositi come, per esempio, il compensato, il truciolato e il cartonfibra, prodotti che non si deformano con la stessa facilità del legno naturale e che non richiedano una lunga stagionatura.Prima degli anni ’50-’60 quasi in ogni famiglia vi era un falegname, o comunque qualcuno che sapesse lavorare il legno. Il falegname vero e proprio si affermò in seguito al “boom” degli anni ’60, periodo in cui cominciarono a proliferare botteghe/laboratori su questo mestiere che, però, fu costretto a modernizzarsi se voleva stare al passo con l’industria.

Dopo gli anni ’60 infatti il falegname/artigiano si vedeva obbligato ad ampliare il suo spazio, inserendovi alcune macchine, necessarie per portare avanti la sua attività e per non correre il rischio di chiudere la bottega. La maggior parte di essi oggi si è incamminata sulla strada della meccanizzazione moderna; pochi, invece, hanno fatto il grande salto nell’industria vera e propria. E proprio per questo Serafini Antichità ha saputo e voluto continuare a celebrare il legno, esaltandone la trasformazione e la ristrutturazione di antiche manufatture.

E dunque il dono più grande che l’uomo potesse ricevere dal bosco e dalla terra è il legno, legname da costruzione e legname da bruciare. Ogni dono ha però dei tempi da rispettare e nel momento in cui l’uomo ne ha compreso il meccanismo, ha scoperto i giorni migliori per la raccolta. Con la luna calante si ottiene più legno e di qualità. Un tempo la raccolta del legno era molto importante e fondamentale per la vita quotidiana.

Una volta effettuata la raccolta e trasportato il legno in cascina, gli anziani spaccavano il legno ed i bambini impilavano ordinatamente i pezzi di legno. Gli uomini più esperti si occupavano del taglio delle travi per i tetti ed il taglio per i tavoli da lavoro. Il lavoro del contadino poi era quello di costruire gli oggetti che occorrevano per il lavoro e la casa. Con scalpelli e seghe rudimentali l’uomo è stato in grado di costruire ponti, castelli, mobilio, sedie, tavoli, sculture, il tutto, grazie a questo meraviglioso materiale capace di adattarsi, evolversi e resistere.

Il legno è un materiale naturale che si ricava dal tronco delle piante, il termine legno cambia a seconda della destinazione d’uso, legname da lavoro se indirizzato a costruzioni industrie, legna se si riferisce al combustibile. Il legno è un elemento che nasce dalla pianta ed è un componente strutturale in quanto robustezza, flessibilità e resistenza. La parete del legno è costituito da cellulosa. Il legno è composto da fibre di cellulosa che vengono tenute da una matrice di lignina.

Il cuore del fusto é il sistema conduttore costituito da cellule cilindriche. Queste cellule si dividono in due tipi uno destinato al trasporto dell’acqua, che va dalle radici alle foglie chiamato “linfa grezza”, il secondo di tipo cellulare destinato ai prodotti elaborati infatti il nome è linfa elaborata destinata alle parti verdi della pianta. Gli anelli che possiamo trovare nel taglio di un tronco, sono indicativi per risalire all’età dell’albero. All’interno del tronco sono presenti i raggi midollari che nascono per garantire all’interno del tronco il corretto trasporto dell’ossigeno e collegano la corteccia con il centro del tronco.

Dal legno è possibile ricavare una varietà infinita di utilizzi, scomponendolo in fibre è possibile produrre la carta, può essere utilizzato come combustile, può essere scolpito e lavorato per creare arte ed utensili, ma soprattutto è un importante materiale da costruzione fin dalla nascita dell’umanità. Con il legno è possibile costruire l’abitazione dei sogni di ciascuno di noi. Dunque…venite a trovarci presso il nostro show room di oltre tremila metri quadrati situato in Civita di Oricola via colle S. Giovanni, oppure per informazioni ci si può rivolgere anche nel Temporary Store di Carsoli, al Centro Commerciale Airone 1° piano.

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L’arte del restauro di Serafini Antichità, il trattamento antitarlo innovativo ed ecologico

Spesso ci troviamo a che fare con i tarli, questi minuscoli animaletti apparentemente innocui possono essere causa di numerosi problemi ai mobili ed alle superfici in legno in generale. Se ci attaccano dunque cosa fare? E soprattutto se abbiamo un vecchio mobile in cantina o in garage affetto dai tarli che fare? La prima cosa è evitare lo stazionamento di questi mobili poichè il tarlo può contagiare le altre superfici, poi un vecchio mobile che in apparenza non riteniamo degno di considerazione potrebbe invece essere recuperato con costi ragionevoli e riportato ad antichi e vecchi splendori. Un tema ed un settore sul quale Serafini Antichità opera da oltre trent’anni, proseguendo in maniera costante nella ricerca avanzata di soluzioni immediate e professionali. Vecchie credenze, comò, comodini rappresentano in ogni famiglia quella che può essere la storia di vita vissuta dei nostri avi. Le evoluzioni della vita a volte mettono da parte mobili e mobiletti, che però oltre alla magnificenza estetica possono proseguire a donare il calore di una famiglia che resta così inalterato nel tempo che scorre. In questi casi lo staff di Serafini Antichità può dare le giuste risposte per ogni esigenza. I trattamenti eseguiti da personale altamente qualificato, consentono di continuare a far vivere a lungo una tradizione, un bene di famiglia ed un valore di arredo. Vale la pena quindi di richiedere un preventivo gratuito, una semplice consulenza. Il risultato di tutto cio’ potrebbe essere veramente sorpredente.

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Abbiamo quindi voluto capirci di piu’; come avviene il trattamento antitarlo?

Dopo aver ispezionato il mobile in ogni suo centimetro avvalendoci anche di strumenti di accurato controllo e verifica, si procede alla soffiatura per ogni singolo foro causato dal tarlo. In pratica nella primissima fase vanno eliminati i tarli eventualmente presenti, le loro uova depositate negli alveoli del legno, e le polveri derivate dall’aggressione dei tarli. Una volta bonificato interamente il mobile, si passa ad una seconda fase. Con l’ausilio di speciali strumenti, si inietta all’interno di ogni foro un prodotto altamente qualificato, comunemente detto antitarlo che però è una preparazione chimica inodore, ecologica e duratura nel tempo. Dopo aver compiuto questi minuziosi interventi si procede all’ultima fase progettata specificamente dall’area tecnica, che consiste  nel riportare il mobile agli antichi splendori con una speciale metodologia. La sequenza fotografica, meramente indicativa, rende però l’idea di cosa può fare un trattamento eco-antitarlo e successiva fase di restauro. Il risultato è sorprendente, ed oltre a far rivivere il presente alla storia, si potrà godere della bellezza e del fascino dei nostri mobili antichi.

Il metodo attuato ha una sua unicità professionale, in quanto rispetto ai tradizionali trattamenti antitarlo che consistono nell’inserimento del mobile in camere a gas, crea un ambiente sfavorevole per eventuali e successivi tentativi di aggressione dei tarli.

Il gruppo dispone di laboratori qualificati propri, e questo consente di offrire un servizio a costi realmente competitivi. Per qualsiasi informazione e/o approfondimento non esitate a contattarci.

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2018; previsioni di crescita per il fascino dell’arredo antico

Stando alle proiezioni economiche il 2018 potrebbe essere un anno in cui prosegua la crescita per l’attenzione che i consumatori rivolgono al fascino dell’arredo antico. “Un fenomeno già osservato in crescita costante nell’ultimo triennio – afferma Davide Serafini – che ci ha spinto sempre a migliorare le nostre offerte e le selezioni d’arredo.” Anche nel settore delle giovani coppie è infatti aumentato a dismisura il numero di persone che prima si rivolgevano anche a discount dell’arredo per gli acquisti e gli allestimenti, cambiare rotta verso l’antichità. Lo show room di Serafini Antichità, si è adeguato costantemente a questo fenomeno sociale, ampliando così il proprio show room che si estende per due piani con una superficie complessiva di oltre seimila metri quadrati. In particolare al primo piano ci sono specifiche sezioni con le migliori proposte d’arredo antico, etnico, e moltississimi altri generi per fornire una scelta amplissima al cliente. Oggi si può infatti arredare una casa, un negozio, uno studio, anche investendo risorse molto contenute ottenendo un effetto sorprendente e caratterizzato da una unicità degli ambienti. “Per l’anno in corso, spiega Davide Serafini – proseguiremo nella nostra adesione alle Fiere dove il nostro gruppo viene invitato a livello nazionale ma abbiamo in serbo anche altre novità interessantissime per la soddisfazione della nostra clientela che è il nostro obiettivo principale”. Le previsioni di crescita riguardano anche la ristrutturazione dei mobili, molti, troppi pezzi interessanti che giacevano impolverati nelle cantine o nei box, oggi possono essere riportati ad antichi splendori, grazie ad una tecnica di restauro unica che caratterizza il gruppo Serafini. E dunque ben venga il 2018, lo show room Serafini Antichità vi aspetta!

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Arriva il Natale di Serafini Antichità, fascino e gusto per idee regalo uniche

Arriva anche il Natale 2017-Capodanno 2018, e Serafini Antichità come ogni anno propone selezioni uniche, idee regalo d’eccellenza per una sorpresa unica e che resterà impressa per l’originalità ed il fascino. Oggettistica natalizia stupenda, che caratterizza ambienti domestici, ma anche per gli studi professionali, negozi e attività aziendali e produttive in genere. Da Serafini Antichità si può trovare veramente di tutto. Oggettistica design, ma anche cesti natalizi preparati con prodotti di alto livello che riusciranno a soddisfare anche i palati più esigenti. Confezioni regalo anche per l’Acetaia Serafini, un momento propizio per degustare il connubbio del parmiggiano reggiano Dop stagionatura oltre 24 mesi in fusione con le preparazioni più selezionate degli aceti Serafini. Dunque lo show room a Civita di Oricola, con oltre seimila metri quadrati di esposizione per settori vi aspetta, ma siamo presenti anche presso l’Area di Servizio Civita Sud con una expo e con il Temporary Store presso il Centro commerciale L’Airone di Carsoli al primo piano fronte Euronics Carsoli.

 

L’attore Riccardo Scamarcio in visita da Serafini Antichità

Una visita molto gradita quella del noto attore Riccardo Scamarcio presso Serafini Group. Dopo un giro per l’expo delle prestigiose antichità l’attore si è complimentato con Davide Serafini patron di Serafini Group. “E’ stato un onore  per noi – ha affermato Davide Serafini alla stampa – oltre che avere l’attore presso la nostra expo, anche per aver ricevuto i particolari apprezzamenti sugli arredi e sulla qualità delle nostre proposte”. Stando ad alcune indiscrezioni sembra che lo stesso Scamarcio abbia mostrato particolare attenzione anche per i prodotti dell’Acetaia Serafini, sui quali si è soffermato particolarmente. Ad maiora.

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Cesti natalizi; le nuove proposte di Serafini Antichità e Acetaia Serafini

Arriva il Natale e idee originali sono le proposte realizzate in collaborazione tra Serafini Antichità e l’Acetaia Serafini. Presso il nostro show room è possibile comporre cesti unici ed originali, con prodotti di altissima qualità abbinando proposte di aceti balsamici, oggettistica, vini, reggiano di ottimale stagionatura e tantissime idee di oggettistica, design, vini delle migliori collezioni. Una expo di oltre seimila metri quadrati vi guiderà nelle scelte, degli arredi, ma anche di idee regalo da inserire nei cesti o da confezionare appositamente. Vi aspettiamo!